Crisi pandemica ed effetti sull’occupazione in Puglia. Castellucci (Cisl Puglia), accelerare per dare risposte ai pugliesi

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“Il quadro del mercato del lavoro è preoccupante: su scala regionale le domande presentate all’Inps dall’inizio della pandemia, tra Cig ordinaria, in deroga regionale, Inps e Fondo integrativo salariale (Fis) sono state fino ai giorni scorsi oltre 234 mila. Le crisi aziendali in task force regionale alla fine del 2020 erano ben 54, dove sono interessati migliaia di lavoratori. Ecco perché sosteniamo che serve un’accelerazione nel trattare le criticità regionali e territoriali”. Lo rileva il Segretario generale della Cisl Puglia, Antonio Castellucci al termine della riunione di segreteria regionale di stamane. “Il Covid oltre alle criticità sanitarie – precisa – ci sta lasciando drammaticamente miliardi di perdite, tra minore e mancato fatturato delle imprese, riduzione di lavoro a tempo determinato e lavoro indipendente, colpendo tragicamente in particolare giovani e donne. Per tutto ciò non c’è una soluzione da manuale, vista l’incertezza generale, per questo la Cisl da tempo fa presente che la via d’uscita è il rilancio del welfare, dell’economia e del lavoro. Bisogna accelerare. Occorre un piano lavoro con un patto sociale regionale che coinvolga le parti sociali e le istituzioni. Un confronto che deve estendersi affrontando le questioni relative allo sviluppo, alla semplificazione, alla formazione, alle politiche attive del lavoro, alle infrastrutture. Come per esempio relativamente alle due zone economiche speciali interregionali – conclude Castellucci – che interessano la Puglia, quella Adriatica e quella Ionica, sulle quali si potrebbe passare finalmente ad una fase più operativa e concreta. Non si può prescindere da questi elementi perché non ci può essere futuro senza sviluppo e senza lavoro”.