Check-up Confindustria: Fumarola, bollettino di guerra; necessaria una strategia regionale

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La Segretaria della Cisl Puglia commenta i dati del Report sulle aree meridionali

“Il check-up di Confindustria sul Mezzogiorno appena pubblicato assume le sembianze di un bollettino di guerra se lo si legge alla luce di quanto da anni ripetono i rappresentanti dei lavoratori e delle imprese. Alle grandi potenzialità che il Sud, e la Puglia in particolare, mette in campo non corrispondono i risultati utili alla crescita, allo sviluppo e alla buona occupazione”. Così la Segretaria generale della Cisl Puglia, Daniela Fumarola, che ribadisce la necessità “di attivare quelle leve utili al rilancio di questa importante parte della penisola: investimenti pubblici e privati che favoriscano insediamenti produttivi innovativi, un uso più oculato delle risorse a disposizione e, soprattutto, una strategia”. Secondo Fumarola “quello che più salta all’occhio nel Rapporto di Confindustria è la netta differenza territoriale pugliese sull’andamento delle esportazioni. Se Foggia, Bat e Lecce hanno parametri positivi (rispettivamente 3,6%, 2,2%, 22,5%), e Taranto, Brindisi e Bari registrano dati negativi (-17,4%, -2,4%, -1,9%), la fotografia della Puglia nel suo insieme rimane confinata al -2,2% di esportazione. Cioè la dinamicità delle aree con il segno positivo non riesce a coprire quelle più in crisi. Sarebbe indispensabile – osserva Fumarola – una strategia regionale delle politiche di sviluppo che, al momento, non ci pare sia visibile. A questa deve seguire la soluzione delle vertenze regionali in atto, da Arcelor Mittal di Taranto alla ex Om di Bari solo per citarne alcune. Anche l’accesso al credito evidenzia un gap sostanziale tra la richiesta delle imprese e l’offerta. Alta la prima, bassa la seconda”. La Segretaria della Cisl è molto preoccupata dall’allarme occupazione giovanile lanciato dal check-up: “che un giovane su due non lavori, che la disoccupazione giovanile sia arrivata in Puglia al 43,6% e che la fuga dei cervelli stia spopolando le regioni meridionali è uno sfacelo al quale rispondere con politiche di coesione e con una visione più ampia dei problemi e delle soluzioni. La Cisl ha da sempre sollecitato la Regione Puglia affinché si mettano a frutto le risorse comunitarie e quelle del bilancio regionale per rispondere con un piano unico alla fame di lavoro e di sviluppo certificata dal Report. Utilizzo delle risorse in modo appropriato, maggiore sinergia e una visione di sistema potranno dare risultati se il dialogo sociale verrà messo al centro di ogni iniziativa che guardi alla crescita, allo sviluppo e all’occupazione”.