Fisco. Furlan: “Serve reddito da lavoro non sussidi. La riforma fiscale è l’unica strada per alzare i consumi”

Condividi :)

“I nazionalismi ed i populismi sono oggi i primi nemici del lavoro”. Lo ha detto oggi a Roma la Segretaria Generale della Cisl Annamaria Furlan nel suo intervento al congresso nazionale della Fim Cisl. “Il populismo ha delle ricadute negative sull’occupazione come è accaduto con i casi di Almaviva, dei voucher e di Alitalia” ha ricordato la Furlan.”Populismo ed invasività delle politica sulle materie del lavoro sono alla base anche della proposta del reddito di cittadinanza che è la conseguenza di un un modello di società dove il lavoro diventa per pochi ed il sussidio per molti. Noi invece abbiamo detto che siamo per il reddito da lavoro, utilizzando anche la leva fiscale per alzare i salari e le pensioni. Se non facciamo la riforma fiscale saremo un paese in cui il tema della crescita e dei consumi sarà sempre in salita. Le nostre imprese vivono per il 70% dei consumi interni. O il fisco diventa premiante sul lavoro oppure le imprese italiane faranno ancora più fatica ad uscire dalla crisi”. La leader della Cisl ha poi rilanciato la battaglia della Cisl sulla partecipazione dei lavoratori. “Ci si affanna a trovare i fondi stranieri che investano in Italia. Non si capisce perchè il capitalismo italiano e la politica siano convinti che l’odore dei soldi dei fondi stranieri sia diverso da quello dei fondi contrattuali ed assicurativi. Parliamo di 200 miliardi di euro all’anno che vengono investiti per lo piu’ all’estero e che invece potrebbero essere utilizzati per la crescita, lo sviuppo, l’innovazione attraverso una partecipazione attiva, organizzativa ed azionaria dei lavoratori. Questo e’ il modello di responsabilita’ e di partecipazione che offriamo al paese, la grande scommessa per il futuro”. Furlan ha affrontato anche il tema della trasparenza del sindacato. “Abbiamo fatto cose importanti in questi tre anni, non con facili slogan ma con azioni vere. Una grande organizzazione democratica come la Cisl , sceglie una strada e poi la realizza a partire dalla presenza dei giovani, delle donne , degli immigrati e dei delegati di base che dovranno essere presenti negli organismi della Cisl a tutti i livelli. Cosi come abbiamo fatto scelte coerenti per costruire una cisl trasparente come una casa di vetro con un codice etico, un regolamento economico per tutti i dirigenti ed operatori, verifiche ispettive su bilanci e tesseramenti. Esattamente come avevamo deciso nell’Assemblea organizzativa di due anni, coinvolgendo tutte le nostre strutture. Non e’ stata una passeggiata. Ma lo abbiamo fatto prendendoci tutti una parte di responsabilità, anche con scelte dolorose che hanno diviso il gruppo dirigente, ma ritrovando subito dopo una grande unita’ interna”.